Sonic The Hedgehog (Mega Drive / Genesis)



Quando nell'inverno del 1993 i miei decisero di comprarmi il Mega Drive (nonostante io volessi il Super Nintendo causa Mario World) ricordo che, una volta tornati a casa e collegato la console e tutta la cavetteria, passai un'ora intera (il limite che mi era imposto era di max 1 ora al giorno) a giocare al gioco incluso nello scatolo. Essendo un bambino abbastanza neofita del mondo videoludico impugnai il pad e iniziai a giocare, ricordo le sensazioni che provavo: non capivo realmente come funzionasse il gioco, nè quale fosse il fine, so solo che mi aveva letteralmente paralizzato la grafica, l'immediatezza e la frenesia di quel platform (evidenziata anche dal comparto audio di tutto rispetto) che non assomigliava a nessun altro videogame a cui avessi giocato prima, anche perché ero abituato a console di livello del commodore 64 e del nes.
Ovviamente il gioco incluso era Sonic, l'antagonista di Mario (nelle intenzioni di Sega).


Il gioco risale al 1991, quando la Sega decise che era arrivato il momento che il Mega Drive finalmente tirasse fuori gli artigli e cominciasse a far guerra alle console Nintendo 8 e 16 bit che stavano spopolando sempre più.
L'idea di scegliere un personaggio icona antagonista dell'idraulico italo-nipponico non era errata, anzi fu effettivamente l'inizio della rivoluzione, e la console di punta di Sega poté finalmente iniziare a mostrare il proprio potenziale; già perché fino ad allora i giochi disponibili non solo non sfruttavano la potenza dell'hardware a disposizione, ma restavano, forse incosciamente, legati allo standard di giochi a 8 bit che aveva caratterizzato il mondo dei videogiochi fino ad allora.



Sonic quindi è un platform, e per molti "anziani" come me il simbolo di tutti i platform mai realizzati: molto veloce, immediato, senza comandi speciali (principalmente salta e corre), che sfreccia davanti ad uno sfondo 2D mai visto fino allora (tecnicamente era una rivoluzione) e ogni tanto distrugge un televisore con dentro una bolla di protezione o delle scarpe per andare ancora più veloce (qual'ora non bastasse la velocità normale) o un pack zippato di 10 anelli. Si perché Sonic nel frattempo colleziona anelli, d'oro ovviamente (Mario preferiva la moneta contante).


Sonic andava tanto veloce che in breve fece prendere quota al Mega Drive e rialzò le vendite della console, che nel frattempo si erano assestate, ma alla lunga mostrò i propri limiti (peccato che non se ne accorsero prima).
Infatti non era longevo, era abbastanza ripetitivo, non tutti i livelli mostravano lo stesso livello tecnico e artistico (si rimaneva estasiati dalle prime due "Zone" ma poi la magia andava ad affievolirsi), e poi soprattutto... saltava, correva e basta!


Poiché il principale compito di cui era stato insignito Sonic era di fare la guerra a Mario e a Nintendo (le cui console erano piene zeppe di titoli già stellari), risultò evidente che il compito ingrato non poteva essere portato a termine del tutto.
Non sto qui a dire quali erano le armi che metteva sul tavolo Mario World (ne parleremo più avanti), fatto sta che il porcospino blu non mantenne tutte le promesse e ben presto la Sega decise di affiancargli un partner per accompagnarlo in un seguito più complesso (ma questa è un'altra storia).


Concludendo:
non si può, almeno una volta nella vita, non aver giocato a Sonic. Non è il re dei platform ma resta comunque una pietra miliare indimenticabile di quel famoso periodo di inizio anni 90 quando Sega e Nintedo sfornavano classici a ripetizione: Sonic è un classico.


Voto (molto personale): 6,5


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